Fareste correggere la Divina Commedia ad uno scribacchino?

Vi sembra eccessivo quello che dico? Una provocazione, un paragone dissennato? No, non lo è, perché di questi tempi potrebbe anche accadere. Soprattutto se l’aspirante correttore fosse persona  quanto meno non del tutto consapevole della sacralità del Testo. Se poi gli fosse capitata quest’arditissima possibilità non solo di immaginarla ma anche di poterla accarezzare pur senza averne qualunque possibile o impossibile titolo, come potrebbe non ingolosirsi quanto meno di tentare l’impresa? E se miracolosamente gli riuscisse? Immaginate voi uno scrittorucolo (rispetto a Dante s’intende), che pur senza alcun cursus honorum alle spalle o gran consenso sulle spalle, ritrovarsi improvvisamente con la possibilità d’essere innalzato agli onori o ai disonori (credo poco gli importerebbe) degli Altari? Se poi inevitabilmente la correzione andasse a deturpare il Testo credete che lo scrittorucolo se ne lagnerebbe al confronto con la fama istantaneamente conquistata? Oggi, e forse anche ieri, credo proprio di no.

Così, amaramente, vedo sbandierare forse la più nobile fra le Costituzioni su cartelloni stradali, slogan pubblicitari, come si trattasse un prodotto non più al passo coi tempi, come qualcosa che solo i nuovi e arditi avranno il coraggio di rinnovare, mentre i vecchi ed impauriti se ne rimarranno lì, al palo, condannati alla loro monotona, misera vita nostalgica.

SI PUO’ DIRE: CAMBIA LA COSTITUZIONE, BASTA UN SI’? Che equivarrebbe a dire: “Forza, abbi coraggio dinosauro, batti un colpo per dimostrarti finalmente gazzella!”. “Per una volta di sì al cambiamento della tua vita, dai una sterzata vera, esci dalla tana e liberati!”

Ma liberarsi da cosa? Dalla Costituzione? Perché se il contenuto non è questo i toni motivazionali e quasi irridenti sarebbero proprio questi. BASTA UN SI’!

Dunque a un giovanotto già calato su Palazzo Chigi non si sa come che (in scia con quello che sta accadendo in Europa o accadrà a breve) si muove governato da leggi economiche che poco digeriscono Costituzioni garanti dei cittadini, è anche concesso d’involarsi subito sulla strada tracciata del suo personale trionfo? E come non concedersi allora uno slogan migliore di: BASTA UN SI’ per migliorarti la vita e renderti finalmente un coraggioso! BASTA UN SI’ per correggere una Costituzione mai applicata e che se lo fosse mai stata avrebbe davvero rappresentato un miracolo di etica, giustizia, rappresentanza in ogni Paese del mondo. Certo BASTA UN SI’ per disfarsi di un sogno già infranto ai suoi esordi, e visto che nessuno ci crede più ai sogni e non crede più al diritto e non crede più a niente perché non sfatargli definitivamente l’illusione, cancelliamola pure.

Vuoi che lo Stato risparmi? Vuoi che si snellisca la pubblica amministrazione? Vuoi che si crei lavoro? Insomma perché non vuoi che tutto ricominci a girare per il verso giusto, così, con un SI’. Tanto siamo ormai tutti così disillusi ed inebetiti che potremmo anche credergli no?

Io non voglio che si esponga la Costituzione come un detersivo.

Non voglio che la si “corregga” mettendo gli uni (coraggiosi) contro gli altri (pavidi), giovani contro  vecchi o vecchi giovani contro giovani vecchi.

Non si può mettere in palio la Costituzione come ad una sagra dove il furbo del Paese troppo spesso vince il premio.

Non voglio e non sarebbe ammissibile in un Paese dove fosse realmente rispettata quella stessa Costituzione che si mette in vetrina per i saldi.

Non si dovrebbe poter parlare di dentro o fuori quando si citi un Testo frutto della poesia civile di uomini ormai neppure immaginabili.

Ma d’altronde quando ad uno scrittorucolo capita l’ultima occasione per alzare la posta (ad a cui per non sprofondare è concesso di sognare Vette) non credete sarebbe disposto a tutto pur di  tentare?

È disposto a tutto. Una “RICOSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA” per salvarsi la pelle.

Ma io non sono disposto a nulla di tutto questo.

E per una volta, stavolta, dopo aver ingoiato tutto, dico NO.

Non c’è rimasta che una Costituzione ogni giorno più vilipesa a ricordarci cosa avremmo potuto essere nel nostro Paese, lasciamoci almeno questa.

Pubblicato da aiutobonariacomposizione

Dopo varie esperienze personali di reclami per le più varie esigenze di vita quotidiana in cui purtroppo tutti noi abbiamo modo di imbatterci: dai problemi di richiesta di verifica di bollette spesso discutibili, difficoltà nelle domiciliazioni bancarie e controversie varie rispetto a problematiche relative ad utenze, mancati o tardivi interventi tecnici per il ripristino di servizi interrotti, segnalazioni di situazioni di degrado ambientale oppure ricorsi alle Autorità Garanti o ai sistemi stragiudiziali di risoluzione delle controversie, ho nel tempo maturato la convinzione e l’esperienza che molti rinunciano alla tutela dei propri diritti o per mancanza di conoscenza o per mancanza di tempo, pazienza, capacità di seguire la burocrazia dei reclami. Eppure, qualora si sappia impostare nel modo giusto un reclamo, un ricorso o una segnalazione, peritandosi di individuare anche i corretti referenti ai quali far giungere la nostra comunicazione, molto spesso buona parte delle problematiche possono essere verificate e risolte senza rinunciare alla tutela dei propri diritti e senza affidarsi da subito all’assistenza di un legale che, oltre a dimostrarsi talora un decisione piuttosto costosa, è anche troppo spesso una strada lunga ed eccessiva per la risoluzione di alcune controversie più facilmente affrontabili con una giusta segnalazione della problematica o ricorrendo a canali di risoluzione spesso disponibili ai cittadini ma dei quali si ha scarsa conoscenza. Sia in prima persona che poi, successivamente, aiutando alcuni miei amici, mi sono reso conto che era possibile, in gran parte dei casi, affrontare problematiche di varia natura semplicemente impostando correttamente la richiesta o la segnalazione di cui necessitavano. Nel tempo molte persone, solo con il passaparola si sono rivolte a me perché “sfinite” da vari disguidi per i quali non riuscivano a trovare risposte, anche a loro, in base al tempo a mia disposizione, ho cercato di dare un aiuto. Più di uno mi ha consigliato di estendere questa mia esperienza alle moltissime persone che avrebbero potuto giovarsene, ed ho sempre risposto che lo avrei fatto se avessi potuto vivere di rendita, poiché impostare un reclamo o segnalazione nel modo corretto necessita di cura, concentrazione e tempo. Poi le continue richieste e la buona percentuale di risposte e di soluzioni, mi hanno convinto a comunicare questa possibilità. Per cui, per chi ne necessitasse, mi rendo disponibile a valutare le necessità di segnalazione, reclamo o ricorso a fronte di un rimborso spese, configurabile come un contributo libero per il tempo necessario alla predisposizione del reclamo (non essendo io né un avvocato né un’associazione di consumatori o altro ma un semplice cittadino). Ho voluto chiamare questa mia piattaforma web A.B.C., acronimo di “Aiuto per la Bonaria Composizione delle Controversie” perché credo che di questo semplicemente si tratti, un’ABC dei diritti che troppo spesso, purtroppo, anche per poca conoscenza o esperienza, paiono non esistere.