Maledetto Natale

Scendo in strada e il tabaccaio con il quale ci guardiamo tutto l’anno in cagnesco mi augura ogni bene, passo al supermercato e la cassiera ripete ad ognuno uno stentato e ostentato augurio da contratto. Se faccio passare un pedone alza la mano a ringraziare con una gentilezza non comune. In giro masse in movimento con buste ed occhi frettolosi di impegni certamente vitali o appuntamenti immancabili. La giostra gira vorticosamente coi suoi tentacoli ridicoli e osceni. Qualche inebetito solitario cammina da solo e stordito mostrando forse ancora un minimo di coscienza della mascherata che lo circonda e l’opprime senza scampo. Qualche luce in giro e sbrilluccicchii  in una città dal centro impenetrabile dalla foia delle feste. Così mutilati d’ogni sincera gioia vagano gli zombie sideralmente lontani da ogni sensazione. Per l’intero anno arroccati ai loro “fortini di benessere” e poi un paio di giorni velatamente disponibili ad un sorriso d’augurio. Fustigati dalla rabbia di dover incontrare chi non si vorrebbe incontrare e spesso anche in colpa di provare quello che realmente si prova solo per una tradizione da rispettare. Ma quale tradizione? Ci sarebbe una sola vera tradizione da celebrare, quella della rinascita della luce che cautamente si protrae dopo l’incedere delle tenebre del profondo inverno e che è storia che nessuno più riconosce nella sua semplice verità così impegnato com’è sui riflessi dei pacchi lucidi. Qualcuno quella luce l’ha voluta vedere nella nascita d’un bimbo redentore, gli uomini un tempo semplicemente la ringraziavano per il pericolo appena più lontano di un buio e un freddo che tornavano lentamente a diradarsi dopo il loro incombere sempre più minaccioso. Era il vigore della luce che tornava a filtrare e a salvaguardare la vita. Ma oggi non rimane niente più di niente se non un ammasso di telecomandati ai mercati o a tavola. Disperata benevolenza quella che si dipinge raggrinzita sui volti vinti delle persone. Lo so che abbiamo perso, lo sappiamo anche nel momento stesso in cui c’incrociamo o c’abbracciamo a comando. Ma forse non immaginavamo neppure noi d’arrivare al punto di dover essere sorridenti per dovere e non diversi dalla cassiera che lo faccia per contratto. Allora? Allora è finita. Basta. Non c’è speranza, e per fortuna che non ci sia. Siamo nel vagone silente del cimitero dei sensi, discendenti rinnegati di amanti troppo troppo lontani e troppo troppo più poveri di noi. Benedetta povertà quella che anche portava alla fame ma non al superfluo. “Il superfluo rende superflua la vita” disse quel dolce perseguitato di Pier Paolo Pasolini e a noi non rimane che quello. “Vuoi guarire?” disse quella luce anche detta Nazareno. E noi vogliamo guarire? Sono queste le poche parole che mi sovvengono adesso, come mi sovviene il fatto incontestabile che preferiamo il superfluo delle nostre distrazioni alla guarigione della nostra natura crudele e gioiosa. Terribilmente angosciante sarebbe conoscerla e viverla per ciò che è, inaccettabile al punto tale da barattarla con qualche strisciata di carta di credito pagata al prezzo di un altro anno in schiavitù. Maledetto e Benedetto Natale che con questo impeto ci sbatti in faccia ogni anno più velenosamente quest’irrimediabile evidenza.

Pubblicato da aiutobonariacomposizione

Dopo varie esperienze personali di reclami per le più varie esigenze di vita quotidiana in cui purtroppo tutti noi abbiamo modo di imbatterci: dai problemi di richiesta di verifica di bollette spesso discutibili, difficoltà nelle domiciliazioni bancarie e controversie varie rispetto a problematiche relative ad utenze, mancati o tardivi interventi tecnici per il ripristino di servizi interrotti, segnalazioni di situazioni di degrado ambientale oppure ricorsi alle Autorità Garanti o ai sistemi stragiudiziali di risoluzione delle controversie, ho nel tempo maturato la convinzione e l’esperienza che molti rinunciano alla tutela dei propri diritti o per mancanza di conoscenza o per mancanza di tempo, pazienza, capacità di seguire la burocrazia dei reclami. Eppure, qualora si sappia impostare nel modo giusto un reclamo, un ricorso o una segnalazione, peritandosi di individuare anche i corretti referenti ai quali far giungere la nostra comunicazione, molto spesso buona parte delle problematiche possono essere verificate e risolte senza rinunciare alla tutela dei propri diritti e senza affidarsi da subito all’assistenza di un legale che, oltre a dimostrarsi talora un decisione piuttosto costosa, è anche troppo spesso una strada lunga ed eccessiva per la risoluzione di alcune controversie più facilmente affrontabili con una giusta segnalazione della problematica o ricorrendo a canali di risoluzione spesso disponibili ai cittadini ma dei quali si ha scarsa conoscenza. Sia in prima persona che poi, successivamente, aiutando alcuni miei amici, mi sono reso conto che era possibile, in gran parte dei casi, affrontare problematiche di varia natura semplicemente impostando correttamente la richiesta o la segnalazione di cui necessitavano. Nel tempo molte persone, solo con il passaparola si sono rivolte a me perché “sfinite” da vari disguidi per i quali non riuscivano a trovare risposte, anche a loro, in base al tempo a mia disposizione, ho cercato di dare un aiuto. Più di uno mi ha consigliato di estendere questa mia esperienza alle moltissime persone che avrebbero potuto giovarsene, ed ho sempre risposto che lo avrei fatto se avessi potuto vivere di rendita, poiché impostare un reclamo o segnalazione nel modo corretto necessita di cura, concentrazione e tempo. Poi le continue richieste e la buona percentuale di risposte e di soluzioni, mi hanno convinto a comunicare questa possibilità. Per cui, per chi ne necessitasse, mi rendo disponibile a valutare le necessità di segnalazione, reclamo o ricorso a fronte di un rimborso spese, configurabile come un contributo libero per il tempo necessario alla predisposizione del reclamo (non essendo io né un avvocato né un’associazione di consumatori o altro ma un semplice cittadino). Ho voluto chiamare questa mia piattaforma web A.B.C., acronimo di “Aiuto per la Bonaria Composizione delle Controversie” perché credo che di questo semplicemente si tratti, un’ABC dei diritti che troppo spesso, purtroppo, anche per poca conoscenza o esperienza, paiono non esistere.