Poesia o economia? (l’arte al tempo della guerra)

Qualche settimana fa sono stato all’inaugurazione di una mostra d’arte contemporanea felicemente intitolata Poesia o economia? (l’arte al tempo della guerra). Sono stati due i motivi che mi hanno spinto a visitarla, io, che non sono un cultore né un appassionato tale da interessarmi di frequente alle esposizioni di arti figurative contemporanee. Il primo dei due motivi è stato quello di aver avuto modo di conoscere uno dei tre artisti in esposizione: Nicola Spezzano. Persona fuori dagli schemi dell’artista come generalmente inteso. Senza atteggiamenti o vezzi da pittore, non incasellato nella figura talvolta stereotipata di docente d’accademia, piuttosto calmo, sobrio, quasi stupito che delle persone si trovassero lì per il suo lavoro. La stessa innocenza dei suoi occhi si ritrovava nei dipinti. Paesaggi quasi visti dagl’occhi di un bambino tale era la loro ingenuità, stilizzata al punto tale da sollecitare un imbarazzo negl’occhi intorbiditi di un adulto. Colori posati con segni elementari e ritmici disvelavano una ricerca tornata all’origine. Scenari che lasciavano impressa un’atmosfera, serena o inquieta, ma sempre ripetuta e ribadita senza desideri di senso se non quello dell’impressione dilatata sul tondo della tela. Senza contorni la scelta del supporto si sposava con il verso dei segni attraverso i quali delineare linee d’orizzonte, profondità marine, talora stormi d’uccelli in volo. Nessun altro essere vivente pare essere rappresentato nelle opere di Spezzano, tutto è lasciato al solo canto della natura e del suo disvelarsi quasi magico. L’opera è di una immediatezza da lasciare un poco sbigottiti, dalla purezza, linearità da inquietare e quasi da cozzare con le opere dei due altri artisti in esposizione. Certamente curiosa ed apprezzabile la scelta della Gallery of Art, Temple University Rome, di portare avanti una ricerca sugli artisti che lavorano in spazi condivisi a Roma. Spazi in cui gli autori instaurano scambi di idee, di linguaggio artistico, di amicizia, e di sostegno reciproco che immaginiamo non sempre facile ed anzi vicino alla sfida.

Pubblicato da aiutobonariacomposizione

Dopo varie esperienze personali di reclami per le più varie esigenze di vita quotidiana in cui purtroppo tutti noi abbiamo modo di imbatterci: dai problemi di richiesta di verifica di bollette spesso discutibili, difficoltà nelle domiciliazioni bancarie e controversie varie rispetto a problematiche relative ad utenze, mancati o tardivi interventi tecnici per il ripristino di servizi interrotti, segnalazioni di situazioni di degrado ambientale oppure ricorsi alle Autorità Garanti o ai sistemi stragiudiziali di risoluzione delle controversie, ho nel tempo maturato la convinzione e l’esperienza che molti rinunciano alla tutela dei propri diritti o per mancanza di conoscenza o per mancanza di tempo, pazienza, capacità di seguire la burocrazia dei reclami. Eppure, qualora si sappia impostare nel modo giusto un reclamo, un ricorso o una segnalazione, peritandosi di individuare anche i corretti referenti ai quali far giungere la nostra comunicazione, molto spesso buona parte delle problematiche possono essere verificate e risolte senza rinunciare alla tutela dei propri diritti e senza affidarsi da subito all’assistenza di un legale che, oltre a dimostrarsi talora un decisione piuttosto costosa, è anche troppo spesso una strada lunga ed eccessiva per la risoluzione di alcune controversie più facilmente affrontabili con una giusta segnalazione della problematica o ricorrendo a canali di risoluzione spesso disponibili ai cittadini ma dei quali si ha scarsa conoscenza. Sia in prima persona che poi, successivamente, aiutando alcuni miei amici, mi sono reso conto che era possibile, in gran parte dei casi, affrontare problematiche di varia natura semplicemente impostando correttamente la richiesta o la segnalazione di cui necessitavano. Nel tempo molte persone, solo con il passaparola si sono rivolte a me perché “sfinite” da vari disguidi per i quali non riuscivano a trovare risposte, anche a loro, in base al tempo a mia disposizione, ho cercato di dare un aiuto. Più di uno mi ha consigliato di estendere questa mia esperienza alle moltissime persone che avrebbero potuto giovarsene, ed ho sempre risposto che lo avrei fatto se avessi potuto vivere di rendita, poiché impostare un reclamo o segnalazione nel modo corretto necessita di cura, concentrazione e tempo. Poi le continue richieste e la buona percentuale di risposte e di soluzioni, mi hanno convinto a comunicare questa possibilità. Per cui, per chi ne necessitasse, mi rendo disponibile a valutare le necessità di segnalazione, reclamo o ricorso a fronte di un rimborso spese, configurabile come un contributo libero per il tempo necessario alla predisposizione del reclamo (non essendo io né un avvocato né un’associazione di consumatori o altro ma un semplice cittadino). Ho voluto chiamare questa mia piattaforma web A.B.C., acronimo di “Aiuto per la Bonaria Composizione delle Controversie” perché credo che di questo semplicemente si tratti, un’ABC dei diritti che troppo spesso, purtroppo, anche per poca conoscenza o esperienza, paiono non esistere.