Un nuovo ponte quasi autostradale sulla Via Francigena alle porte di Roma!

Dopo anni di incuria quasi selvaggia della Via Francigena, specie sul tratto che porta da Campagnano di Roma a La Storta, praticamente l’ultimo tratto prima dell’ingresso a Roma in cui l’antica via di pellegrinaggio era a tratti divenuta una discarica di laterizi, pneumatici e con un fondo stradale quasi impraticabile, è giunto l’avvento del Giubileo straordinario.

Con mio grande stupore qualche giorno fa passando sul tratto descritto ho notato un cartello lavori dell’ASTRAL, Ente di proprietà della Regione Lazio, che indicava lavori di bonifica e manutenzione della strada con inizio il 23 settembre 2015 e da concludersi entro il 7 dicembre 2015.

In effetti il manto stradale era stato notevolmente ampliato, il materiale posto a copertura adatto e di origine vulcanica, praticamente color terra, come il rispetto dell’ambiente e della Via vorrebbero.

Almeno il Giubileo, seppure già inoltrato, aveva finalmente permesso di mantenere una strada in cui molte volte avevo trovato pellegrini, spesso stranieri, talvolta smarriti talora perplessi per le condizioni della Via.

Così, decisamente soddisfatto, mi sono avviato curioso verso il torrente Valchetta, l’ultimo piccolo corso d’acqua che si attraversa prima dell’ingresso a Roma, per vedere come avessero risolto il problema dell’attraversamento che un tempo si faceva saltellando piuttosto disagevolmente tra un sasso e l’altro, peraltro creando disagi immaginabili ai molti ciclisti e non immaginabili ai portatori di disabilità.

Arrivato sul posto mi si prospettava una visione quasi “apocalittica”. Il corso del fiume dell’originario passaggio era rimasto com’era, ed al suo posto era stato ideato un altro passaggio soprastante modificando quello originario. Due basamenti di cemento armato si ponevano ad un’altezza di circa sei metri dal torrente, basamenti che avrebbero dovuto essere di ancoraggio ad un enorme ponte di ferro che giaceva sul prato a lato della nuova edificazione. Ora, vedendo un bagno chimico ed un prefabbricato edile semi abbandonati e sapendo che i lavori avrebbero avuto dover termine il 7 dicembre del 2015, quindi oltre tre mesi prima, subito ho immaginato che probabilmente quell’opera sarebbe rimasta incompiuta lì com’era e come spesso l’Italia ci ha abituati.

Qualche giorno dopo sono tornato, il 30 marzo 2016 per la precisione, ed ho visto il ponte montato sulla struttura. Un uomo di passaggio mi ha detto che quella mattina stessa l’opera era stata portata a compimento, anche se compimento mi è parsa una parola un poco esagerata per un ponte ancora chiuso al passaggio e dalla pavimentazione fatta di lastre di ferro ancora impercorribili. Lo stesso signore mi ha però anche detto che presto la pavimentazione sarebbe stata ricoperta di legno.

Guardavo quell’opera quasi basito. L’ideale sarebbe stato fare un buon ponte di legno sopra l’originario passaggio e permettere di rispettare l’impatto visivo ed ambientale del luogo nonché la bellezza di sentire a poche decine di centimetri dai propri piedi lo scorrere del torrente, tutto questo ad un costo nemmeno minimamente paragonabile all’opera mastodontica, ritardataria e sfigurante che era stata approntata.

Un ponte di legno ben fatto avrebbe permesso di rispettare l’antico passaggio, di percorrere l’attraversamento agevolmente anche per ciclisti e disabili, ed avrebbe comportato termini di bellezza, risparmio e rispetto non commensurabili con ciò che invece stavo vedendo. Insomma, dovremmo ancora una volta constatare l’inadeguatezza creativa, finanziaria e progettuale dei nostri tecnici e, a mal pensare, la malizia di eccedere economicamente in opere che comportano investimenti sproporzionati rispetto alle reali esigenze.

Che qualcuno della Regione Lazio o dell’ASTRAL vorrà rispondere a questi semplici e lampanti interrogativi è cosa che mi auguro, anche se purtroppo già so che ogni giustificazione non basterà a sanare il compimento di un ponte quasi autostradale, in mezzo alla campagna tutelata del Parco di Veio alle porte di Roma (che per i comuni cittadini comporta restrizioni di assoluta tutela), con l’Acropoli dell’antica città che tristemente sorveglia dall’alto e vede quanto millenni dopo riescano ad escogitare i nostri tecnici e le nostre tecnologie. Poi le foto ed il video che riporto a testimonianza di quanto detto immagino parleranno ben oltre le mie osservazioni.

Video del 30 Marzo 2016:
https://www.youtube.com/watch?v=67apPodMKJM

Fotografie del 30 Marzo 2016:

Ingresso Via Francigena oggetto dei lavori
Ingresso Via Francigena oggetto dei lavori
Cartello lavori ASTRAL all'ingresso della Via Francigena
Cartello lavori ASTRAL all’ingresso della Via Francigena
Vecchio passaggio torrente Valchetta
Vecchio passaggio torrente Valchetta
Nuovo passaggio e ponte ancora da ultimare
Nuovo passaggio e ponte ancora da ultimare
Il nuovo ponte con alle spalle il promontorio dell'Acropoli dell'Antica Veio
Il nuovo ponte con alle spalle il promontorio dell’Acropoli dell’Antica Veio
Nuovo ponte e distanza con il Torrente Valchetta
Nuovo ponte e distanza con il torrente Valchetta

Ingresso del nuovo ponte da ultimare
Ingresso del nuovo ponte da ultimare

Pubblicato da aiutobonariacomposizione

Dopo varie esperienze personali di reclami per le più varie esigenze di vita quotidiana in cui purtroppo tutti noi abbiamo modo di imbatterci: dai problemi di richiesta di verifica di bollette spesso discutibili, difficoltà nelle domiciliazioni bancarie e controversie varie rispetto a problematiche relative ad utenze, mancati o tardivi interventi tecnici per il ripristino di servizi interrotti, segnalazioni di situazioni di degrado ambientale oppure ricorsi alle Autorità Garanti o ai sistemi stragiudiziali di risoluzione delle controversie, ho nel tempo maturato la convinzione e l’esperienza che molti rinunciano alla tutela dei propri diritti o per mancanza di conoscenza o per mancanza di tempo, pazienza, capacità di seguire la burocrazia dei reclami. Eppure, qualora si sappia impostare nel modo giusto un reclamo, un ricorso o una segnalazione, peritandosi di individuare anche i corretti referenti ai quali far giungere la nostra comunicazione, molto spesso buona parte delle problematiche possono essere verificate e risolte senza rinunciare alla tutela dei propri diritti e senza affidarsi da subito all’assistenza di un legale che, oltre a dimostrarsi talora un decisione piuttosto costosa, è anche troppo spesso una strada lunga ed eccessiva per la risoluzione di alcune controversie più facilmente affrontabili con una giusta segnalazione della problematica o ricorrendo a canali di risoluzione spesso disponibili ai cittadini ma dei quali si ha scarsa conoscenza. Sia in prima persona che poi, successivamente, aiutando alcuni miei amici, mi sono reso conto che era possibile, in gran parte dei casi, affrontare problematiche di varia natura semplicemente impostando correttamente la richiesta o la segnalazione di cui necessitavano. Nel tempo molte persone, solo con il passaparola si sono rivolte a me perché “sfinite” da vari disguidi per i quali non riuscivano a trovare risposte, anche a loro, in base al tempo a mia disposizione, ho cercato di dare un aiuto. Più di uno mi ha consigliato di estendere questa mia esperienza alle moltissime persone che avrebbero potuto giovarsene, ed ho sempre risposto che lo avrei fatto se avessi potuto vivere di rendita, poiché impostare un reclamo o segnalazione nel modo corretto necessita di cura, concentrazione e tempo. Poi le continue richieste e la buona percentuale di risposte e di soluzioni, mi hanno convinto a comunicare questa possibilità. Per cui, per chi ne necessitasse, mi rendo disponibile a valutare le necessità di segnalazione, reclamo o ricorso a fronte di un rimborso spese, configurabile come un contributo libero per il tempo necessario alla predisposizione del reclamo (non essendo io né un avvocato né un’associazione di consumatori o altro ma un semplice cittadino). Ho voluto chiamare questa mia piattaforma web A.B.C., acronimo di “Aiuto per la Bonaria Composizione delle Controversie” perché credo che di questo semplicemente si tratti, un’ABC dei diritti che troppo spesso, purtroppo, anche per poca conoscenza o esperienza, paiono non esistere.