Il premio che Roberto Benigni avrebbe più che mai meritato

Roberto Benigni non ha avuto diritto al David di Donatello per una delle sue più grandi interpretazioni, quella di Geppetto nel “Pinocchio” di Matteo Garrone. La giuria gli ha preferito il Luigi Lo Cascio del “Traditore” di Bellocchio che ha prevalso anche in tutte le altre sezioni più prestigiose e che a parer mio, non spiccava invece particolarmente su altre pellicole in gara tra le quali: Il Primo Re, Martin Eden, il Sindaco del Rione Sanità e lo stesso Pinocchio, tutti film di valore.

Mi è oscuro poi, come si possa aver sottratto a Benigni un premio che, più di tutte le sue più o meno recenti celebrazioni quale “cantore della patria”, che a dir la verità non mi mandano in visibilio, avrebbe decisamente meritato (anche in virtù della sua sconfinata passione per l’opera di cui, in carriera, ha addirittura interpretato sia figlio che padre), e che davvero avrebbe coronato le sue belle e sentite parole: “ho dato tutto quello che potevo”. Lo stesso Gigi Proietti, che nella pellicola ha ben figurato nella parte di Mangiafuoco, aveva limpidamente dichiarato che Roberto avesse fatto una “grande cosa”.  Credo sarebbe bastato “entrare” nella prima immagine dell’attore per capire cosa ci si sarebbe potuto aspettare e non troppe altre per retrocedere nobilmente ogni altro contendente ma così, poco spiegabilmente, non è andata.

Benigni ha letteralmente illuminato ogni scena del film in cui si aveva la grazia di vederlo apparire, momenti che lo spettatore non terminava di desiderare e che Garrone, legittimamente, non ha lesinato.

Peccato, peccato, avevo visto un Geppetto che quasi non aveva fatto rimpiangere il Manfredi di Comencini, impresa da pochissimi, a parte, stavolta, Roberto, che particolarmente in quest’opera avrebbe meritato ancora una volta di riconoscersi e di essere riconosciuto.

Pubblicato da aiutobonariacomposizione

Dopo varie esperienze personali di reclami per le più varie esigenze di vita quotidiana in cui purtroppo tutti noi abbiamo modo di imbatterci: dai problemi di richiesta di verifica di bollette spesso discutibili, difficoltà nelle domiciliazioni bancarie e controversie varie rispetto a problematiche relative ad utenze, mancati o tardivi interventi tecnici per il ripristino di servizi interrotti, segnalazioni di situazioni di degrado ambientale oppure ricorsi alle Autorità Garanti o ai sistemi stragiudiziali di risoluzione delle controversie, ho nel tempo maturato la convinzione e l’esperienza che molti rinunciano alla tutela dei propri diritti o per mancanza di conoscenza o per mancanza di tempo, pazienza, capacità di seguire la burocrazia dei reclami. Eppure, qualora si sappia impostare nel modo giusto un reclamo, un ricorso o una segnalazione, peritandosi di individuare anche i corretti referenti ai quali far giungere la nostra comunicazione, molto spesso buona parte delle problematiche possono essere verificate e risolte senza rinunciare alla tutela dei propri diritti e senza affidarsi da subito all’assistenza di un legale che, oltre a dimostrarsi talora un decisione piuttosto costosa, è anche troppo spesso una strada lunga ed eccessiva per la risoluzione di alcune controversie più facilmente affrontabili con una giusta segnalazione della problematica o ricorrendo a canali di risoluzione spesso disponibili ai cittadini ma dei quali si ha scarsa conoscenza. Sia in prima persona che poi, successivamente, aiutando alcuni miei amici, mi sono reso conto che era possibile, in gran parte dei casi, affrontare problematiche di varia natura semplicemente impostando correttamente la richiesta o la segnalazione di cui necessitavano. Nel tempo molte persone, solo con il passaparola si sono rivolte a me perché “sfinite” da vari disguidi per i quali non riuscivano a trovare risposte, anche a loro, in base al tempo a mia disposizione, ho cercato di dare un aiuto. Più di uno mi ha consigliato di estendere questa mia esperienza alle moltissime persone che avrebbero potuto giovarsene, ed ho sempre risposto che lo avrei fatto se avessi potuto vivere di rendita, poiché impostare un reclamo o segnalazione nel modo corretto necessita di cura, concentrazione e tempo. Poi le continue richieste e la buona percentuale di risposte e di soluzioni, mi hanno convinto a comunicare questa possibilità. Per cui, per chi ne necessitasse, mi rendo disponibile a valutare le necessità di segnalazione, reclamo o ricorso a fronte di un rimborso spese, configurabile come un contributo libero per il tempo necessario alla predisposizione del reclamo (non essendo io né un avvocato né un’associazione di consumatori o altro ma un semplice cittadino). Ho voluto chiamare questa mia piattaforma web A.B.C., acronimo di “Aiuto per la Bonaria Composizione delle Controversie” perché credo che di questo semplicemente si tratti, un’ABC dei diritti che troppo spesso, purtroppo, anche per poca conoscenza o esperienza, paiono non esistere.