Poi però, dal momento che mantenere il posto in una condizione semi accettabile per la popolazione sembra impossibile visto che il voto è stato univoco anche se non lo è la maggioranza (le due cose in Italia non possono coincidere grazie alle sempre brillanti menti di esperti politici), bisognerà scovare qualcos’altro per mantenersi in sella mimando di rimanere indipendenti sulle proprie inflessibili posizioni morali.
Alla ragionevolezza sembrerebbe possibile tornare al voto per tentare di rimuovere lo stallo (checché se ne dica lasciando tranquillamente l’attuale governo a sbrigare l’ordinaria amministrazione), e forse, anche con questa legge elettorale sarebbe possibile dal momento che i “vincenti” destinati ulteriormente a salire sono chiari così come lo sono i “perdenti” destinati inesorabilmente a scendere ed alcuni a scomparire.
Ma chi non vuole e non può rischiare questo preferendo una qualunque altra soluzione alternativa per rimanere in sella ad attendere che magari il tempo modifichi qualcosa o riesca a smemorare qualcuno?
Il Partito Democratico cosa potrebbe aspettarsi da nuove elezioni? Ulteriore disastro o “apocalisse”. Chi è sullo scivolo continuerebbe a scivolare chissà dove.
Liberi e uguali essendosi pressoché auto estinti andrebbe incontro alla probabile estinzione. Quando un progetto non decolla frana e le loro speranze elettorali sembrano evidenti.
Forza Italia appena reduce da una bella batosta elettorale e dal veemente sorpasso della Lega cosa potrebbe aspettarsi e cosa rischiare? Se l’armata comincia a sfaldarsi, e il padre padrone non incanta più il popolo allora il rischio sarebbe troppo alto.
Fratelli d’Italia forse rimarrebbe più o meno dov’è (calcolando la fedeltà identitaria dell’elettorato). I suoi orizzonti elettorali comunque non mirabili si sono compresi.
La Lega probabilmente potrebbe incrementare ancora il consenso ma fin dove? I numeri di oggi sembrano già quasi al top, ma anche un incremento sulla linea del 20% sarebbe possibile.
E poi abbiamo il Movimento 5 Stelle, sicuramente la parte politica più trasversale che, forte del trionfo elettorale, potrebbe arrivare chissà dove. Si sa che le persone sono influenzabili dai “vincenti” (soprattutto da chi potrebbe governare, da solo, in modo indipendente, mostrando senza scusanti cosa sappia fare) e molte altre potrebbero abbandonare formazioni che abbiamo mostrato forti limiti di consenso per dirigersi verso un cosiddetto voto utile, dando così il proprio contributo per uscire dall’”asfissia” dello stallo.
Insomma nuove elezioni favorirebbero sicuramente i 5 Stelle (che magicamente adesso sembrano ottenere anche rispetto istituzionale, il consenso fa proprio miracoli, anche tra i giornalisti!), probabilmente la Lega, ma arrischierebbero più o meno la vita politica di tutti gli altri, e siccome trovo arduo, quando non impensabile, un apparentamento tra Lega e 5 Stelle (che per questi ultimi sarebbe peraltro deleterio se non mortale), e siccome i restanti partiti costituiscono circa il 50% dell’elettorato, si capirà bene che faranno di tutto, possibile e impossibile, per non tornare a votare.
E chi potrà fare il regista di un’operazione di “responsabilità nazionale” (operazione nauseante ma che sembra sempre riuscire) che già si sente aleggiare abbondantemente ed insistentemente? Chi ha potere registico e di “persuasione” in questo senso come ha già dimostrato di “saper” fare? Credo l’affaticato, ma eterno, ricchissimo e sempre influentissimo Berlusconi (avete visto come nessuno mai tra quasi tutti i giornalisti osi sfidarlo o ancora meno interromperlo? Chissà perché?).
E responsabilità nazionale oggi si può solo legare a legge elettorale, quale altra scusa credibile si potrebbe inventare?
Quindi o il Presidente della Repubblica deciderà, essendo la primissima forza politica, di dare incarico ai 5 Stelle di andare in Parlamento a verificare chi ne voterà programma e provvedimenti (magari con voto palese), cosa che però vedo lontana dalla realtà, ci vorrebbe un coraggio extra istituzionale poco immaginabile;
oppure assisteremo alla consueta campagna acquisti che porti la destra leghista al governo (prevedendo che anche parte del Partito Democratico ormai allo sbando potrebbe scindersi ed andare ad irrigare le fila della destra), cosa possibile;
oppure ancora individuare una personalità apparentemente terza, con un governo o una maggioranza mista di tutti gli anti5stelle, che prenda le redimi dell’esecutivo con la solita scusa di rimanere in carica solo il tempo strettamente necessario a cambiare la legge elettorale e garantire stabilità politica al Paese. Cosa che evidentemente non accadrebbe e che permetterebbe ai più di rimanere in sella il più a lungo possibile nell’attesa che il tempo possa cambiare musica (gli elettori, si sa, sono spesso volubili ma con la situazione che c’è forse un po’ meno!). Scenario avvilente ma purtroppo credibile.
Insomma tutto, o quasi, noto, sotto questo cielo.