LA PRIMA CARTA:
GOVERNO DEL MOVIMENTO 5 STELLE SENZA ALLEANZE O APPARENTAMENTI MA CON LA SEMPLICE PROPOSTA DI LIBERA APPROVAZIONE DEI PROVVEDIMENTI PROPOSTI IN PARLAMENTO
Il Movimento 5 Stelle potrebbe, essendo la primissima forza politica del Paese, chiedere al Presidente della Repubblica di presentarsi in Parlamento senza alcuna alleanza o apparentamento (sono entrambe opzioni che gli nuocerebbero anche letalmente andando a contraddire il principio di non alleanza con nessuna rappresentanza delle vecchie forze politiche responsabili della degradazione attuale) ed in quella sede proporre il proprio programma ed i propri provvedimenti lasciando ai vari partiti la responsabilità di vagliarne la bontà e quindi, in coscienza, l’eventuale approvazione. Qualora i partiti negassero l’approvazione a provvedimenti ragionevoli il risultato sarebbe quello del ritorno al voto, ed anche con l’odierna legge elettorale il Movimento 5 Stelle potrebbe tranquillamente ambire a raggiungere il risultato del 39 – 40% necessario a governare autonomamente.
LA SECONDA CARTA:
IMMEDIATO RITORNO ALLE ELEZIONI
In mancanza del raggiungimento di una maggioranza per un governo durante questa XVIII Legislatura sarebbe inevitabile il ritorno al voto. Elezioni che vedrebbero certamente l’orientamento dell’elettorato verso un cosiddetto voto utile andando a penalizzare fortemente i partiti non in grado di influire in modo determinante per un governo a quel punto assolutamente da costituire. Si assisterebbe ad una nuova forte erosione di voti ai danni di Forza Italia, Partito Democratico, Liberi e Uguali e probabilmente anche Fratelli d’Italia. Le uniche due formazioni che se me avvantaggerebbero sarebbero il Movimento 5 Stelle e la Lega, ma solamente per il primo vi sarebbe la forte probabilità di raggiungere il risultato del 39 – 40% necessario a governare autonomamente con l’attuale legge elettorale.
LA TERZA CARTA:
GOVERNO COSIDDETTO DI SCOPO SENZA IL MOVIMENTO 5 STELLE
Tutte le formazioni politiche intimorite dal ritorno al voto(Lega compresa, che ha pur sempre il 17% e non potrà mai ambire a raggiungere il 39 – 40% necessario a governare autonomamente con l’odierna legge elettorale) si potrebbero alleare o apparentare per costituire un governo cosiddetto di scopo volto apparentemente a portare in porto riforme e nuova legge elettorale. Al termine di questo governo, che potrebbe durare tranquillamente tutta la legislatura (cosa che farebbe comodo a tutti tranne al Movimento 5 Stelle e alla Lega), il malcontento dei cittadini che avrebbero constatato l’esclusione totale del Movimento 5 Stelle dal governo porterebbe questa forza politica a risultati probabilmente “oceanici” durante le prossime elezioni politiche.
ULTIMA CARTA (L’UNICA FORSE MOMENTANEAMENTE SFAVOREVOLE AL MOVIMENTO 5 STELLE):
GOVERNO DI SCOPO CHE APPROVI UNA NUOVA LEGGE ELETTORALE FORTEMENTE FAVOREVOLE ALLE COALIZIONI
La costituzione di un cosiddetto governo di scopo di tutte le formazioni anti 5 Stelle (praticamente l’intero Parlamento restante) potrebbe proporre e far approvare una nuova legge elettorale che favorisca indiscutibilmente la coalizione più votata durante le prossime elezioni politiche (forse anche attraverso la previsione di un doppio turno, praticamente un ballottaggio tra le due forze politiche numericamente più rilevanti). A quel punto, essendo il Movimento 5 Stelle l’unica formazione non intenzionata a stringere alcuna “mortale alleanza”, si vedrebbe ipoteticamente precludere prossime prospettive di governo, a meno che l’eventuale indignazione popolare non lo portasse a diventare la prima forza politica anche tra le coalizioni.
Ma se anche così non fosse, dopo una possibile esperienza governativa a trazione salviniana, il Movimento 5 Stelle non sarebbe comunque destinato a governare?