Perché la Rai dovrebbe remunerare i cittadini e non il contrario.

Canone-Rai
Perché la Rai dovrebbe remunerare i cittadini e non il contrario:

1 Perché da decenni ha abdicato al suo ruolo di servizio pubblico divenendo, a parte rarissime eccezioni, esclusivamente commerciale e politicamente asservita.

2 Perché strumento di potere e di consumo.

3 Perché impone una silenziosa e subdola immagine pubblica, manipolando, attraverso la sua falsa credibilità istituzionale, l’informazione e la coscienza collettiva.

4 Perché pretende denaro pubblico, oltre ai finanziamenti già in essere per ripianare i sui eterni debiti, a fronte di tutte le azioni citate che vengono lautamente ricompensate agli operatori che ne sono fautori.

5 Perché asserve il potere che la ricambia imponendo il costo delle sue trasmissioni all’interno di fatture di un bene pubblico di primissima necessità come l’energia elettrica, ribadendo in tal modo una metodologia puramente dittatoriale.

6 Per l’evidenza che la televisione pubblica ed indipendente, che i cittadini dovrebbero scegliere e compensare in base alla sua qualità, risulti a tal punto inesistente da decidere di procedere unilateralmente con introiti pubblicitari e pubblici imposti.

7 Perché a fronte dei danni procurati alla coscienza collettiva dovrebbe prodigarsi in un atto di pubblica ammenda e risarcire anche simbolicamente ogni cittadino.

Pubblicato da aiutobonariacomposizione

Dopo varie esperienze personali di reclami per le più varie esigenze di vita quotidiana in cui purtroppo tutti noi abbiamo modo di imbatterci: dai problemi di richiesta di verifica di bollette spesso discutibili, difficoltà nelle domiciliazioni bancarie e controversie varie rispetto a problematiche relative ad utenze, mancati o tardivi interventi tecnici per il ripristino di servizi interrotti, segnalazioni di situazioni di degrado ambientale oppure ricorsi alle Autorità Garanti o ai sistemi stragiudiziali di risoluzione delle controversie, ho nel tempo maturato la convinzione e l’esperienza che molti rinunciano alla tutela dei propri diritti o per mancanza di conoscenza o per mancanza di tempo, pazienza, capacità di seguire la burocrazia dei reclami. Eppure, qualora si sappia impostare nel modo giusto un reclamo, un ricorso o una segnalazione, peritandosi di individuare anche i corretti referenti ai quali far giungere la nostra comunicazione, molto spesso buona parte delle problematiche possono essere verificate e risolte senza rinunciare alla tutela dei propri diritti e senza affidarsi da subito all’assistenza di un legale che, oltre a dimostrarsi talora un decisione piuttosto costosa, è anche troppo spesso una strada lunga ed eccessiva per la risoluzione di alcune controversie più facilmente affrontabili con una giusta segnalazione della problematica o ricorrendo a canali di risoluzione spesso disponibili ai cittadini ma dei quali si ha scarsa conoscenza. Sia in prima persona che poi, successivamente, aiutando alcuni miei amici, mi sono reso conto che era possibile, in gran parte dei casi, affrontare problematiche di varia natura semplicemente impostando correttamente la richiesta o la segnalazione di cui necessitavano. Nel tempo molte persone, solo con il passaparola si sono rivolte a me perché “sfinite” da vari disguidi per i quali non riuscivano a trovare risposte, anche a loro, in base al tempo a mia disposizione, ho cercato di dare un aiuto. Più di uno mi ha consigliato di estendere questa mia esperienza alle moltissime persone che avrebbero potuto giovarsene, ed ho sempre risposto che lo avrei fatto se avessi potuto vivere di rendita, poiché impostare un reclamo o segnalazione nel modo corretto necessita di cura, concentrazione e tempo. Poi le continue richieste e la buona percentuale di risposte e di soluzioni, mi hanno convinto a comunicare questa possibilità. Per cui, per chi ne necessitasse, mi rendo disponibile a valutare le necessità di segnalazione, reclamo o ricorso a fronte di un rimborso spese, configurabile come un contributo libero per il tempo necessario alla predisposizione del reclamo (non essendo io né un avvocato né un’associazione di consumatori o altro ma un semplice cittadino). Ho voluto chiamare questa mia piattaforma web A.B.C., acronimo di “Aiuto per la Bonaria Composizione delle Controversie” perché credo che di questo semplicemente si tratti, un’ABC dei diritti che troppo spesso, purtroppo, anche per poca conoscenza o esperienza, paiono non esistere.