Perché un Blog “Fuori Luogo”?

Sovana

Dunque perché inaugurare questo Blog un po’ “Fuori Luogo” legato alla Comunità digitale A.B.C. (Aiuto per la Bonaria Composizione delle Controversie)? Il primo motivo è la naturalezza con cui mi sono venute incontro le esigenze delle persone, senza alcuna particolare volontà o forzatura, già questa è una delle variabili che spesso mi convincono.

In secondo luogo per la volontà di raccogliervi tutti quegli articoli che nel tempo ho ritenuto utili e che riterrò utili per stimolare una riflessione sulla bonaria composizione di controversie che vadano oltre quelle consumeristiche o meramente burocratiche di cui già ampiamente mi occupo negli altri siti del piccolo Network.

Parlerò quindi soprattutto di quello che io realmente intendo per bonaria composizione delle controversie, che è un mondo molto più vasto e variegato di quanto possa apparire. Comporre bonariamente è soprattutto comporre e ricomporre una visione delle cose ormai solo depressa dal quotidiano e dalle sue più o meno gravi ingiustizie e malefatte. Per questo mi interesso volentieri ad alcuna stampa e media locali, quelli generalisti e nazionali li conosciamo bene e non v’è mai stata stampa tanto incapace di sorvegliare il potere quale quella a cui assistiamo oggi. C’è una stampa locale che, oltre alla sua vocazione indubbiamente territoriale, ha per me anche una vicinanza ed una vocazione capillare che cela potenzialità non ancora del tutto manifeste. Quando mi capita di sfogliare un qualche periodico di quartiere ad esempio, la sensazione è subito diversa rispetto a quella più neutra ed anestetizzata della stampa nazionale. Sarà che siamo un Paese fondato sulle piccole comunità, sarà il richiamo dei borghi che ancora echeggia nelle nostre orecchie, sarà che ancora non possiamo, fortunatamente, scrollarci di dosso quel nostro essere stati contadini, fabbri, artigiani, allevatori, sarà che i nostri avi ancora reclamano un posto nelle nostre vene che i media nazionali non possono sostituire, sarà che i grandi centri commerciali o gli auditorium ancora non riescono a vincere la suggestione di una piazza o dei vicoli di un tempo, non so cosa sarà, ma so che ciò che è locale è ancora, non so per quanto, “stretto”. E quante piccole cose ho scoperto anche solo passeggiando nei dintorni di casa mia, storie di tenute, di pellegrini, di antiche e nobili vestigia in abbandono di cui più nessuno sa nulla. Ed ho scoperto anche silenziosi volontari che talora le manutenevano quasi senza farne parola. Ho scoperto monumenti naturali dimenticati dalle istituzioni e dalle persone, ho scoperto l’amore e l’amarezza che accompagnano un viaggiatore di prossimità quale sono. Ecco in questa zona franca vorrei parlare anche di tutto ciò che sembra proprio fuori luogo, ma che invece è proprio dentro i nostri luoghi più di quanto noi stessi si immagini. Dall’attualità all’inattualità.

Anche voi non sentite il bisogno di essere un po’ fuori luogo, in una zona franca, di scrivere in questa pericolosa globalità un diario di prossimità?

A presto

Fabio

Pubblicato da aiutobonariacomposizione

Dopo varie esperienze personali di reclami per le più varie esigenze di vita quotidiana in cui purtroppo tutti noi abbiamo modo di imbatterci: dai problemi di richiesta di verifica di bollette spesso discutibili, difficoltà nelle domiciliazioni bancarie e controversie varie rispetto a problematiche relative ad utenze, mancati o tardivi interventi tecnici per il ripristino di servizi interrotti, segnalazioni di situazioni di degrado ambientale oppure ricorsi alle Autorità Garanti o ai sistemi stragiudiziali di risoluzione delle controversie, ho nel tempo maturato la convinzione e l’esperienza che molti rinunciano alla tutela dei propri diritti o per mancanza di conoscenza o per mancanza di tempo, pazienza, capacità di seguire la burocrazia dei reclami. Eppure, qualora si sappia impostare nel modo giusto un reclamo, un ricorso o una segnalazione, peritandosi di individuare anche i corretti referenti ai quali far giungere la nostra comunicazione, molto spesso buona parte delle problematiche possono essere verificate e risolte senza rinunciare alla tutela dei propri diritti e senza affidarsi da subito all’assistenza di un legale che, oltre a dimostrarsi talora un decisione piuttosto costosa, è anche troppo spesso una strada lunga ed eccessiva per la risoluzione di alcune controversie più facilmente affrontabili con una giusta segnalazione della problematica o ricorrendo a canali di risoluzione spesso disponibili ai cittadini ma dei quali si ha scarsa conoscenza. Sia in prima persona che poi, successivamente, aiutando alcuni miei amici, mi sono reso conto che era possibile, in gran parte dei casi, affrontare problematiche di varia natura semplicemente impostando correttamente la richiesta o la segnalazione di cui necessitavano. Nel tempo molte persone, solo con il passaparola si sono rivolte a me perché “sfinite” da vari disguidi per i quali non riuscivano a trovare risposte, anche a loro, in base al tempo a mia disposizione, ho cercato di dare un aiuto. Più di uno mi ha consigliato di estendere questa mia esperienza alle moltissime persone che avrebbero potuto giovarsene, ed ho sempre risposto che lo avrei fatto se avessi potuto vivere di rendita, poiché impostare un reclamo o segnalazione nel modo corretto necessita di cura, concentrazione e tempo. Poi le continue richieste e la buona percentuale di risposte e di soluzioni, mi hanno convinto a comunicare questa possibilità. Per cui, per chi ne necessitasse, mi rendo disponibile a valutare le necessità di segnalazione, reclamo o ricorso a fronte di un rimborso spese, configurabile come un contributo libero per il tempo necessario alla predisposizione del reclamo (non essendo io né un avvocato né un’associazione di consumatori o altro ma un semplice cittadino). Ho voluto chiamare questa mia piattaforma web A.B.C., acronimo di “Aiuto per la Bonaria Composizione delle Controversie” perché credo che di questo semplicemente si tratti, un’ABC dei diritti che troppo spesso, purtroppo, anche per poca conoscenza o esperienza, paiono non esistere.